I Primati iniziarono il loro percorso evolutivo circa 70 milioni di anni fa, alla fine dell'era Mesozoica. La scomparsa dei grandi Dinosauri aveva lasciato libere numerose nicchie ecologiche, che furono occupate da diverse specie di Mammiferi, dando luogo a una radiazione adattativa, cioè a una rapida e simultanea diversificazione di nuove specie.
Dagli Eutheria si separò un gruppo di piccoli Mammiferi placentati notturni, gli Euarchontoglires, imparentati con il vecchio ordine degli Insettivori, che portarono alla linea dei Primati.
Dal punto di vista geologico, L'America settentrionale e l'Europa erano unite nel supercontinente Laurasia, mentre erano separate dall'America meridionale e dall'Africa da vasti tratti di mare.
Nella fascia più equatoriale della Laurasia si andavano formando estese foreste di piante con fiori (Angiosperme), che attiravano un gran numero di Insetti. In questa nuova nicchia ecologica, che abbondava di cibo, gli Insettivori terrestri, seguendo le loro prede, si spostarono sugli alberi.
L'evoluzione ha favorito quelle caratteristiche che meglio si adattavano al nuovo ambiente come gli arti prensili, la dominanza della vista, ecc. che abbiamo esaminato in precedenza.
Una specie comparsa prima dell'estinzione dei Dinosauri è il Purgatorius.
Purgatorius
Purgatorius è un Mammifero vissuto tra la fine del Cretaceo e il Paleocene, circa 65 milioni di anni fa, quando ormai i Dinosauri stavano scomparendo. Il suo nome è dovuto al luogo di ritrovamento: la collina del Purgatorio (Purgatory Hill) sulle Montagne Rocciose del Montana.
Non è ancora chiara la sua collocazione filogenetica, ma si pensa che sia il più antico rappresentante che ha dato origine agli estinti Plesiadapiformi, sia alla linea dei Primati. Non è quindi un diretto antenato di questi ultimi, ma è comunque strettamente imparentato con questi.
Il Mammifero aveva dimensioni di un ratto (circa 15 cm) e assomigliava all'odierna tupaia, che ora vive relegata nell'Asia sudorientale, ma non è strettamente imparentato con questa.
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Patrick Lynch
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Era dotato di 44 denti, le cui caratteristiche lo avvicina ai Primati e si nutriva di frutta e Insetti che catturava arrampicandosi sugli alberi grazie agli artigli. Anche la struttura degli arti posteriori, esaminata di recente, sembra confermare che la sua vita fosse prevalentemente arboricola, potendosi afferrare saldamente ai rami come i moderni Primati, permettendogli di raggiungere risorse alimentari (fiori, frutti, Insetti impollinatori) che non erano raggiungibili da altri Mammiferi, consentendogli di sopravvivere ed espandersi per un lungo periodo del Pleistocene.
Nel Cenozoico si ebbe un avvicinamento tra l'Africa e L'Europa perciò le Protoscimmie, originatesi nel continente settentrionale, migrarono in Africa quando l'aspetto geografico delle terre emerse cambiò assetto.
Nel nuovo ambiente c'è stata una rapida diversificazione dei Primati adattandosi gradualmente al nuovo ambiente, sviluppando zampe prensili e una notevole agilità.
Nel Paleocene (65,5 - 55,8) il clima era più freddo e secco del precedente, ma verso la fine subì un improvviso riscaldamento, con l'espansione di ampie aree di vegetazione subtropicale. In questo periodo svilupparono i Plesiadapiformes, stretti parenti dei Primati e continuarono a prosperare anche nella prima parte dell'Eocene insieme alle forme primitive dei Primati.
Dal punto di vista climatico, nell'Eocene (55,8 - 34 m.a.) il clima caldo e umido consentì lo sviluppo di foreste pluviali fino alle medie latitudini dove si insediò una grande varietà di Proscimmie dei due sottordini.
Nella seconda parte dell'Eocene il clima cominciò lentamente a raffreddarsi, mantenendosi comunque sopra le temperature attuali. In questo periodo gli Haplorrhini si divisero i Tarsiiformes e Simiiformes.
Durante l'Oligocene (34 - 23 m.a.) il clima divenne più rigido per cui le foreste tropicali e subtropicali venivano gradualmente sostituite dai terreni boscosi decidui temperati.
I Primati si ritirarono in Africa e nell'America del Sud, iniziando la divergenza delle Simiiformes in Platyrrhini e Catarrhini.
La più antica scimmia catarrina conosciuta di questo periodo è Aegyptopithecus.
Aegyptopithecus
Aegyptopithecus zeuxis è il primo rappresentate del parvordine delle scimmie catarrine, i cui resti sono stati trovati nella provincia di El-Faiyûm in Egitto; da qui il nome di "scimmia egizia". Alcuni autori pensano, invece, che si debba considerare un genere separato oppure sia riferibile alla famiglia Propliopithecidae.
Questo antico Primate è vissuto nell'Oligocene, tra i 34 e i 28 milioni di anni fa, in ambiente subtropicale ed è vicino alla divergenza tra le catarrine Cercopitecoidi e Ominoidi (primo o tardo Oligocene), prima della divisione tra gli Ilobatidi e gli Ominidi (avvenuta circa 18 milioni di anni fa).
Si tratta di un robusto quadrupede arboricolo, come dimostrano la struttura del femore e le falangi degli arti, con dimensioni simili a quelle di un gatto o di una volpe, con elevato dimorfismo sessuale evidenziato dalla cresta sagittale e dai canini, e aveva abitudini diurne.
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Il cranio è già quello di un Pongide, anche se lo scheletro del tronco è più simile a quello dei Cercopitecoidi; il cervello era piccolo, mediamente 20 cc, in cui si evidenzia un'espansione delle aree visive, moderata riduzione di quelle olfattive ed elevazione del lobo frontale. L'area uditiva era più simile alle Platirrine che alle moderne Catarrine.
Aveva già i 32 denti tipici dei Primati più evoluti e l'alimentazione era frugivora.
Il clima del Miocene (23 - 5,3 m.a.) divenne più umido e temperato e provocò la scomparsa graduale di piante tropicali e la diffusione delle piante decidue tipiche delle aree temperate e delle Conifere.
Nel primo periodo si ebbe la separazione fra Cercopithecoidea e Hominoidea che si sono spostati dall'Africa verso l'Asia e l'Europa. Di quest'epoca sono noti diversi generi di scimmie, con una documentazione molto frammentaria, che si spostavano a quattro zampe lungo i rami degli alberi. Rispetto alle attuali antropomorfe avevano, quindi, un minore repertorio nella postura e nel tipo di locomozione.
L'esemplare meglio conosciuto di questo periodo è Proconsul.
Proconsul
Proconsul è un genere appartenente alla superfamiglia Hominoidea, vissuto nel Miocene inferiore e medio, 23 - 14 milioni di anni fa, in Kenia e Uganda. Il nome fa riferimento a uno scimpanzé dello zoo di Londra chiamato "Consul", da cui "Prima di Consul".
Si conoscono quattro specie di questo genere (P. africanus, major, nyanzae, heseloni), di taglia variabile fra i 10 e i 75 Kg, statura simile a quella di un gorilla femmina, accentuato dimorfismo sessuale, che occupavano le foreste tropicali, ma anche terreni boscosi aperti dell'Africa centro-orientale. In alcuni testi Proconsul africanus è classificato come Dryopithecus.
La posizione sistematica è incerta perché la colonna vertebrale, il bacino e gli arti superiori presentano tratti primitivi, analoghi a quelli delle scimmie non antropomorfe, per cui non è chiaro se il genere è evoluto verso le scimmie antropomorfe o i Cercopithecidae. Tuttavia aveva una maggiore mobilità a livello di anca, spalla, polso, caviglia, mano e piede rispetto alle scimmie non antropomorfe. Novità anatomica: non aveva la coda!
Era un animale quadrupede, con zampe anteriori più lunghe e forti rispetto a quelle posteriori, che si spostava sopra i rami degli alberi, perciò non era brachiatore, e scendeva ogni tanto a terra, poiché il cibo reperibile sul suolo era più abbondante.
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Il cranio di Proconsul è privo di toro sopraorbitale, con zigomi molto pronunciati, fronte elevata, muso prognato, capacità cranica di circa 160 cc, simile ai gibboni e ai cercopitechi. Gli occhi erano posti anteriormente. La mascella e la mandibola possedevano forti denti ricoperti da un sottile strato di smalto (le moderne antropomorfe hanno uno strato spesso di smalto), con formula dentaria tipo 2-1-2-3; i molari erano grandi e i canini avevano dimensioni maggiori nei maschi rispetto alle femmine. La dieta doveva essere di tipo frugivoro, fatta di cibi teneri come foglie frutti.
Nel Miocene medio, circa 17 milioni di anni fa, il continente africano e quello euroasiatico vennero in contatto per un sensibile abbassamento del livello marino. Questo consentì lo spostamento di un gran numero di specie animali africane, tra cui i Primati, verso l'Eurasia. Contestualmente il clima divenne più freddo, ma comunque più caldo dell'attuale, e la foresta tropicale cominciò a ritirarsi.
A partire da questo periodo si diffuse in Europa, Asia e Africa un gruppo di scimmie, fino agli anni settanta complessivamente definite Driopitecine. Esse vivevano in un ambiente di tipo forestale ancora aperto, per cui tali specie non tendevano a specializzarsi per la deambulazione sul terreno e per questo si ritiene che siano un ramo collaterale degli Ominini.
I generi di questo gruppo in passato erano così distinti: Dryopithecus in Europa, Sivapithecus in Asia e Proconsul in Africa.
Oggi si ritiene che Sivapithecus sia l'antenato dell'orango e quindi non appartenente alla linea degli Ominini. Un suo precursore, Ramapithecus, è interessante perché in passato lo si riteneva un antenato diretto di Homo sapiens, un anello di congiunzione tra le scimmie e gli umani. Oggi l'ipotesi è stata abbandonata.
Proconsul lo abbiamo appena esaminato e ora vediamo le caratteristiche di Dryopithecus.
Dryopithecus
Dryopithecus è una scimmia antropomorfa appartenente alla famiglia degli Ominidi, diffusa dal Miocene medio-superiore, tra 14 e 10 milioni di anni fa. Resti fossili di questo Primate, di diverse specie, sono stati trovati in molte aree dell'Europa, Africa e Asia. Il primo esemplare, D. fontani è stato rinvenuto in Francia.
La collocazione filogenetica è incerta perché alcuni lo considerano un antenato delle scimmie antropomorfe e dell'uomo, altri lo ritengono più vicino alle Ponginae (ipotesi più probabile), oppure un ramo separato. Dal punto di vista anatomico è molto simile a Proconsul, ma forse non è un suo discendente diretto poiché non possiede le specializzazioni di quest'ultimo.
Il luogo di origine di questo Primate è discusso. Alcuni autori ritengono che si sia evoluto in Africa per poi diffondersi in Asia; altri invece, pensano che sia comparso in Asia e solo successivamente sia giunto in Africa.
Prediligeva l'habitat boschivo con un ambiente umido e caldo e quando verso la fine del Miocene il clima è diventato più siccitoso, causando la contrazione delle foreste, sostituite da aree arbustive, potrebbe averne provocato l'estinzione.
L'aspetto era simile a quello di un piccolo gorilla, con muso prognato, un elevato dimorfismo sessuale evidenziato dalla lunghezza dei canini, con un peso compreso tra 10 e 60 kg, secondo la specie. Il cranio indica un cervello di dimensioni paragonabili a quello di uno scimpanzé.
La struttura degli arti e dei polsi suggeriscono che camminasse in modo simile ai moderni scimpanzé, ma usava il palmo delle mani, piuttosto delle nocche. Probabilmente era anche capace di camminare eretto. Usando la brachiazione - non in modo così efficace come gli oranghi - si spostava sugli alberi per raccogliere i frutti maturi e le foglie di cui si nutriva, come dimostra il sottile strato di smalto sui denti, che sono piccoli come quelli dello scimpanzé.
Prima di concludere la carrellata dei nostri antenati è opportuna una precisazione.
L'opinione comune, come abbiamo visto sopra è che la culla delle scimmie antropomorfe e dell'uomo sia africana. Tuttavia la scoperta del Primate miocenico (16,5 m.a.) Griphopithecus, rinvenuto in Germania e in Turchia, dall'aspetto abbastanza moderno, sembrerebbe invece confermare che l'evoluzione di caratteristiche moderne sia iniziata in Eurasia e quando si verificò l'inaridimento e il raffreddamento del clima uno dei suoi discendenti, progenitore euroasiatico delle scimmie antropomorfe africane e dell'uomo, migrò verso l'Africa circa 9 milioni di anni fa. Questo primate sarebbe il progenitore comune degli Ilobatidi e della linea evolutiva che ha portato a Sivapithecus e quindi a Pongo, da un lato, e a Dryopithecus e poi agli Ominini, dall'altro.
Di contro, in Kenya è stato trovato un cranio di una nuova specie Nyanzapithecus alesi (18 - 13 m.a.), della capacita cranica di 100 cc, che potrebbe essere l'antenato comune alle grandi scimmie, confermando la tesi che i nostri antenati si sarebbero evoluti in Africa, e non migrati successivamente dall'Eurasia.
A scombinare un po' le carte c'è un nuovo protagonista scoperto in Germania nel 2015: Danuvius guggenmosi.
Danuvius guggenmosi
Danuvius guggenmosi è un Primate trovato in Baviera appartenente agli Hominini, in strati rocciosi del tardo Miocene (11,6 m.a.).
Si tratta di una scoperta eccezionale perché anticiperebbe l'acquisizione del bipedismo di oltre 5 milioni di anni e anche perché i resti non sono stati trovati in Africa, dove si ritiene abbia avuto origine la linea evolutiva umana, ma in Europa.
Danuvius era una piccola scimmia, alta circa un metro, piccola rispetto alle scimmie antropomorfe odierne, con peso di circa 31 kg per i maschi e circa 18 kg per le femmine, evidenziando un elevato dimorfismo sessuale.
Questo Primate aveva lunghe braccia per arrampicarsi agilmente sugli alberi come una scimmia, ma anche delle gambe dritte che gli consentivano di ergersi come gli umani e di camminare senza avere le ginocchia piegate come avviene negli scimpanzé. Contrariamente agli Ominini successivi, Danuvius aveva un alluce potente e opponibile che gli permetteva di afferrare saldamente rami grandi e piccoli per raggiungere i teneri frutti e i cibi duri come le noci. La colonna vertebrale era curvata a forma di S, come gli umani, che gli teneva il corpo in posizione verticale quando si trovava su due gambe.
Secondo gli scopritori, con queste caratteristiche potrebbe rappresentare l'ultimo antenato comune tra gli esseri umani e le scimmie antropomorfe, un modello di come sarebbe potuto apparire il nostro comune progenitore.
(Crediti: Velizar Simeonovski)
Infine, c'è anche un altro candidato a essere nostro progenitore, il Kenyapithecus.
Si tratta di una grande scimmia antropomorfa africana, discendente di Proconsul, vissuta tra i 14 e i 9 milioni di anni fa, che è stata tra le prime a uscire dall'Africa.
Kenyapithecus aveva una capacità cranica di circa 300 cc, doppia rispetto a Proconsul; i denti erano simili a quelli delle moderne scimmie, con uno spesso smalto per nutrirsi di cibi duri.
Si muoveva sul terreno servendosi delle nocche, ma poteva drizzarsi sulle due gambe.
Dryopithecus, Nyanzapithecus, Danuvius, Kenyapitecus, sono molti i Primati che si contendono il ruolo di progenitori degli Hominini.