La biotecnologia (tecnica applicata ai viventi) è una qualsiasi tecnologia che utilizza organismi (batteri, cellule vegetali e animali) o loro componenti per ottenere o modificare prodotti e processi utili ad un fine specifico.
L'ingegneria genetica, invece, consiste in una serie di tecniche, note come tecnologie del DNA ricombinante, che modificano il DNA per ottenere combinazioni genetiche nuove che alterano il fenotipo.
Le biotecnologie non sono un'invenzione della nostra epoca, ma si usano fin da quando è nata la civiltà umana, anche se quelle moderne presentano caratteristiche differenti.
Le biotecnologie di ieri si basavano sull'osservazione di fenomeni naturali che l'uomo ha imparato a sfruttare → scoperta e utilizzazione.
La produzione del formaggio e dello yogurt, la lievitazione del pane, la fermentazione delle bevande alcoliche, la concia delle pelli, sono biotecnologie che ancora oggi adoperiamo.
Anche l'agricoltura e l'allevamento si basavano su tecniche di questo tipo, selezionando e incrociando individui che presentavano caratteristiche utili: grano e mais con spighe sempre più grandi, mucche che producono più latte ... o che manifestavano particolarità estetiche, come la selezione delle varie razze canine.
Questo tipo di processo tuttavia è lento e con risultati non sempre prevedibili.
Le biotecnologie di oggi, invece, utilizzano degli strumenti in grado agire direttamente sul DNA, modificando geni e trasferendoli in specie diverse, per ottenere organismi con particolari caratteristiche, senza attendere che compaiano spontaneamente → invenzione e programmazione.
Ad esempio, si può creare una mucca con una grande massa muscolare intervenendo direttamente sui geni e non mediante una lenta e continua selezione artificiale, oppure si può creare una pianta che produca una proteina umana.
Le applicazioni delle moderne biotecnologie sono vastissime e riguardano la farmacologia, la medicina, la diagnostica, l'agricoltura, la zootecnia, la bioindustria e l'ambiente.