«Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me ne chiede, non lo so. Questo però posso dire con fiducia di sapere: senza che nulla passi, non esisterebbe un tempo passato; senza che nulla venga, non esisterebbe un tempo futuro; senza che nulla esista, non esisterebbe un tempo presente» (Agostino, Le confessioni, 398).
Tutti noi osserviamo il passare del tempo, lo scorrere dei giorni, i mesi, gli anni, l'invecchiamento del corpo, la nascita e la morte delle diverse forme viventi.
«Anche il tempo non esiste per sé, ma dalle cose stesse deriva il senso di ciò che si è svolto, di ciò che è presente, di ciò che seguirà. Bisogna riconoscere che nessuno avverte il tempo per sé, separato dal movimento e dalla placida quiete delle cose» (Lucrezio, De Rerum Natura, libro I).
Il tempo, una successione continua e illimitata di istanti, suddivisibile e misurabile, sembra accelerare quando ci troviamo in una situazione piacevole, mentre l'orologio sembra inchiodato quando assistiamo a una lezione noiosa: è il tempo percepito, un'illusione temporale che fa sembrare più breve o più lunga la durata temporale, dipendente dal tipo di attività, dalle emozioni che essa suscita, l'età, ecc. Come disse (forse) A. Einstein: «Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora» (frase riportata e apparsa sul New York Times nel Marzo del 1929).
Salvador Dalí. La persistenza della memoria. 1931 (© Foundation Gala - Salvador Dalí -
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