Trasporti attraverso la membrana

Abbiamo appena accennato che la membrana è selettiva, cioè permette il passaggio solo di alcune sostanze. Le modalità con cui queste entrano ed escono sono molteplici, alcune non richiedono energia (trasporto passivo), per altre invece è necessario un dispendio energetico (trasporto attivo).

 

tipi di trasporto

 

Diffusione semplice

Piccole molecole solubili nei grassi (steroidi, vitamine A, D, E), piccole molecole polari prive di carica come l'acqua, il glicerolo, l'etanolo e i gas (O2, CO2, N2 ecc.) diffondono liberamente attraverso la membrana secondo il gradiente di concentrazione, perciò è un trasporto passivo. La diffusione avviene in entrambi i sensi: se la concentrazione di un composto all'esterno della cellula è maggiore che all'interno, il flusso sarà diretto verso l'interno e viceversa.

 

diffusione semplice

 

Diffusione facilitata

Alcune molecole non solubili nei grassi, le molecole polari e gli ioni richiedono specifiche proteine integrali che possono combinarsi solo con un composto o con una famiglia di composti molto simili. Si tratta sempre di un trasporto passivo ma, a differenza della diffusione semplice, è saturabile: quando tutte le proteine trasportatrici sono impegnate, il trasporto non può procedere ulteriormente.

Per il passaggio di piccole molecole idrosolubili intervengono le proteine canale, che formano pori transmembrana. In genere i canali si aprono solo in presenza di particolari molecole che, legandosi a specifici recettori, modificano la struttura della proteina. Questi canali non sono molto specifici come lo sono invece i canali ionici per Ca2+, Na+, K+, Cl-.

Il trasferimento di molecole di grandi dimensioni, come amminoacidi e zuccheri, richiede l'impiego di proteine carrier che si aprono dopo aver riconosciuto la molecola da trasferire. Il trasferimento avviene solo verso l'interno, secondo il gradiente di concentrazione.

 

diffusione facilitata

 

Osmosi

L'osmosi, non è un trasporto di sostanze ma la diffusione passiva di acqua dal lato con minore concentrazione di soluto verso quello a più alta concentrazione. Questo processo è dovuto alla semipermeabilità della membrana, di cui abbiamo già parlato nella pagina delle soluzioni. In parte l'acqua attraversa direttamente il doppio strato fosfolipidico e in parte attraverso molecole proteiche, le acquaporine, presenti specialmente negli organi che richiedo rapidi e importanti flussi di acqua, come i reni. Si tratta di una forma di trasporto facilitato.

 

osmosi

 

Se l'ambiente cellulare è isotonico con l'ambiente interno, non c'è un flusso netto di acqua e la cellula animale si trova nella condizione ideale, mentre quella vegetale richiederebbe una maggiore quantità di acqua, perciò tende ad avvizzire perché la pressione dell'acqua non è abbastanza elevata.
In un ambiente ipotonico l'acqua penetra e si ha la plasmolisi della cellula animale ma quella vegetale, grazie alla parete, non scoppia e la pressione osmotica genera turgore, favorevole alla pianta.
In un ambiente ipertonico si ha un flusso di acqua verso l'esterno e la cellula animale si contrae mentre quella vegetale mantiene la forma ma l'interno si ritira, la membrana si distacca dalla parete e la cellula avvizzisce.

 

cellule in soluzioni diverse

 

Trasporto attivo

Nei casi qui sopra elencati si tende a mantenere la medesima concentrazione di sostanze sia all'interno che all'esterno. Con il trasporto attivo, invece, si arriva ad avere una diversa concentrazione tra l'ambiente esterno e l'interno. L'energia necessaria al trasporto delle sostanze contro il gradiente di concentrazione è fornita dall'idrolisi di ATP.

Il trasporto attivo riguarda le molecole importanti come il glucosio, gli acidi grassi e gli amminoacidi, le sostanze tossiche che devono essere espulse, come l'ammoniaca, e gli ioni Ca2+, Na+, K+, H+, che vengono trascinate all'interno o pompate all'esterno tramite proteine carriers dette pompe, dotate di due siti differenti: uno per il riconoscimento della sostanza da trasportare e l'altro dove si lega la molecola di ATP.

  • Il carrier (pompa) aggancia il soluto in modo specifico,
  • grazie all'ATP subisce una modificazione strutturale e/o una rotazione verso la parte opposta della membrana,
  • il soluto viene rilasciato dalla parte opposta.

 

trasporto attivo

 

Un esempio di trasporto attivo è la pompa Na+/K+ che espelle continuamente ioni Na+ e porta all'interno ioni K+ in un rapporto di 3 a 2, contro il gradiente di concentrazione, in modo da mantenere una differenza di potenziale tra l'interno e l'esterno: positivo all'esterno e negativo all'interno.
La proteina possiede siti specifici per il sodio e per l'ATP sul lato interno e per il potassio sul lato esterno. All'inizio del ciclo la proteina è aperta verso l'interno ed espone i siti per l'accesso al sodio. Dall'ATP si stacca un gruppo fosfato, con liberazione di energia, il quale si attacca alla pompa modificandone la forma e aprendola verso l'esterno. Gli ioni Na+ escono e permettendo l'accesso agli ioni K+. Il fosfato a questo punto si stacca e la proteina riprende la sua forma originale, cioè si riapre verso l'interno, dove vengono rilasciati gli ioni K+ e ricomincia il ciclo.

 

pompa sodio-potassio

 

Molecole di grandi dimensioni non possono diffondere all'interno o all'esterno della cellula, né sfruttare le proteine di trasporto.
L'estrusione di materiale dalla cellula, detta esocitosi, avviene mediante fusione di vescicole di secrezione con la membrana plasmatica e il rilascio all'esterno del contenuto.
Con l'endocitosi il materiale è portato all'interno attraverso la formazione di vacuolo alimentare: se il materiale è solido si definisce fagocitosi, pinocitosi se è liquido.

 

fagocitosi, pinocitosi, esocitosi

 

Esiste anche una endocitosi mediata da recettori in cui particolari proteine presenti in fossette della membrana plasmatica si comportano come recettori in grado di riconoscere e legare le molecole che devono essere trasportate. Diversamente dalle altre endocitosi, è altamente specifica.

 

endocitosi mediata da recettori