Per chi non teme il caldo e ama le lande assolate, si propone un itinerario di un paio d'ore, in senso antiorario, lungo 5,5 km, dal passo del Sassonegro a San Biagio; il paesaggio è bellissimo.
Il dosso è costituito dalla scaglia rossa finemente stratificata, ogni tanto attraversata da filoni di latite.
- Descrizione tecnica
Lunghezza: 5,53 km Tempo: 2 ore Quota di partenza: 89 m Quota minima: 31 m Quota massima: 236 m Dislivello positivo: 247 m Dislivello negativo: -242 m Verso del percorso: Antiorario Difficoltà tecnica: Facile
Si parte in quota (si fa per dire!) dal passo del Sassonegro (89 m), che collega Arquà Petrarca a Valle San Giorgio. In cima c'è un incrocio che a sinistra (provenendo da Arquà) porta al M. Cecilia (199 m), mentre voi prendete la strada a destra (via Pajone), che all'inizio sale ripida ma poi diventa pianeggiante.
La strada, arrossata dalla scaglia, è abbastanza larga per più della metà del percorso, con vegri da entrambi i lati. Moltissime sono le varietà di piante che si possono trovare, anche rare, come la ruta patavina. Il panorama spazia dal M. Cero, al M. Gemola con Villa Beatrice, al M. Rusta fino ai monti Ventolone e Piccolo.


Nelle giornate particolarmente limpide si possono scorgere in lontananza gli Appennini 📷, mentre ai piedi del colle si vede Arquà Petrarca dall'alto, sotto l'ombra del M. Ricco (330 m).
Sulla sinistra si vedono i sentieri incisi dalle moto, ridotti dalla presenza delle palizzate. Al termine dei vegri iniziano i campi delle proprietà private. Al primo accesso, con vigneti e olivi, è segnalato il Buso delle Gatte, una piccola cavità carsica, talmente piccola che non sono riuscito a individuarla.
Proseguite sempre dritti fino a un bivio ai piedi del Mottolone; prendete l'accidentato sentiero in salita a sinistra: state attraversando le Marlunghe (a destra) - zona di vini pregiati - e Correre (a sinistra).
A fine strada si esce sull'asfalto in corrispondenza del Pianoro del Mottolone (291 m) dove c'è un ampio parcheggio.
Dal parcheggio prendete a sinistra la stradella con palizzata che scende (sentiero n. 3). Anche qui i prati offrono l'occasione di scoprire moltissime specie floreali. Bellissimo il panorama delle dolci colline di scaglia; di fronte avete il M. Cero.
Si scende abbastanza rapidamente fino a incontrare l'asfalto di via Correre e le abitazioni di Valle di Sopra. All'uscita sulla strada principale che porta a Valle San Giorgio, trovate la fontana Pissarotto de Val de Sora (54 m), in pietra, e un capitello con un rubinetto. Girate a sinistra lungo via San Biagio e in breve siete in località San Biagio con la sua chiesetta.
Proseguite sulla strada asfaltata di via Giare, circondata da robinia, per circa un chilometro finché non trovate a sinistra via Amolaro.
Superato un gruppetto di abitazioni di località Amolaro e il gigantesco bagolaro, vi trovate quasi alla fine della via, che termina poco più avanti in corrispondenza di una proprietà privata. Poco prima, prendete lo stretto sentierino a sinistra che sale assai ripidamente.
Siete ora su uno dei tanti sentierini su scaglia sotto il crinale che avete percorso all'andata. Dopo la prima salita, il sentiero si infossa in un piccolo carpineto dal fondo sempre umido e poi riprende a salire: ricordate di tenere sempre la destra a ogni biforcazione (in ogni caso, qualsiasi traccia in salita vi riporta in via Pajone); nell'ultimo tratto il sentiero corre più o meno pianeggiante in mezzo ad un boschetto di robinia, ailanto e altre piante spinose.
Percorsi gli ultimi metri in discesa giungete al passo: pochi metri in salita a sinistra e siete al punto di partenza.