L'Italia è compresa fra i 36° e i 47° di latitudine nord, e quindi nella fascia temperata; la linea del 45° parallelo, a metà strada fra Equatore e Polo, attraversa tutta la Pianura Padana, da ovest a est. Dunque buona parte dell'Italia rientra nel dominio dei climi temperati caldi, di tipo mediterraneo, mentre in quella settentrionale si hanno già aspetti continentali o quanto meno di transizione (e nelle aree più alte climi di montagna).
Ma non è affatto vero che il nostro clima sia particolarmente favorevole. In realtà esso presenta molti contrasti fra regioni settentrionali e meridionali (proprio per effetto della forma allungata della penisola), fra aree interne e litoranee. Inoltre, il clima d'Italia è caratterizzato da una considerevole variabilità ed è soggetto, abbastanza frequentemente, a eventi anomali, come siccità, precipitazioni violente, grandinate, trombe d'aria, che talora si traducono in calamità naturali.
Il clima dell'Italia risente anche della posizione rispetto al mare, che in misure diverse, ma non trascurabili, ne mitiga gli eccessi. Inoltre risente della sua contiguità rispetto al resto dell'Europa e della vicinanza dell'Africa. La prima spiega gli aspetti semicontinentali della Pianura Padano-Veneta: la barriera alpina, anche se ha un effetto notevole di protezione nei riguardi delle correnti fredde settentrionali, non impedisce gli analoghi afflussi che scendono dalla valle del Rodano e raggiungono poi il Mar Ligure e il Mar Tirreno, né sbarra la via, a nord-est, alle masse d'aria gelida provenienti dall'Europa orientale e dalla Russia, che successivamente si espandono nell'Adriatico. Dall'Africa invece arrivano aria e venti sub-tropicali, sempre caldi, che spesso si caricano di umidità attraversando il Mediterraneo e che comunque mitigano le temperature della penisola, specie in inverno.
Infine anche l'Italia, come tutta l'Europa, dei cicloni atlantici delle medie latitudini, che da ovest apportano perturbazioni in quasi tutte le stagioni, ma le montagne, alpine e appenniniche formano uno schermo anche rispetto ad esse, modificandone la traiettoria; sempre gli stessi rilievi sono causa di altre modificazioni alle temperature, alla piovosità, ai venti, dando luogo a una grande varietà di situazioni, non solo secondo i versanti ma anche di luogo in luogo.
In Italia possiamo delimitare sei regioni climatiche, ognuna delle quali presenta caratteristiche particolari riguardanti la temperatura, l'escursione termica annua, la piovosità e il regime annuo delle precipitazioni, la frequenza dei venti. Le differenze climatiche tra una regione e l'altra dipendono dalla maggiore o minore influenza di quei fattori climatici di cui abbiamo parlato sopra. A volte queste differenze sono abbastanza nette; in altri casi invece si tratta di differenze più sfumate, anche perché l'Italia è un territorio piccolo con caratteristiche fisiche abbastanza omogenee. Le cinque regioni sono caratterizzate dai seguenti climi:
- Zona alpina. Gli inverni sono lunghi e rigidi, le estati brevi e fresche, le precipitazioni abbondanti, in particolare quelle nevose in inverno e, sopra i 3.000 m, anche in estate.
- Zona padana. Ha un clima continentale con inverni freddi e lunghi ed estati calde e brevi. Le precipitazioni si concentrano in autunno e in primavera, non superano mai i 900 mm all'anno. In inverno sono frequenti le nebbie e le nevicate, in estate i temporali, spesso accompagnati da grandine.
- Zona appenninica. Il clima è continentale: le precipitazioni sono abbondanti (da 800 mm a 2.500 mm) soprattutto sul versante tirrenico, poiché è investito da masse d'aria umida provenienti da occidente.
- Zona ligure-tirrenica. Gli inverni sono miti e le estati calde, ma non afose. Un clima così temperato è dovuto all'influenza del mare e al riparo che i monti offrono ai freddi venti provenienti dal nord.
- Zona adriatica. La temperatura è inferiore a quella che si registra sulle coste tirreniche sia perché il mare Adriatico, meno profondo ed esteso del mar Tirreno esercita una minore azione mitigatrice, sia perché attraverso le Alpi Giulie passano i venti freddi, provenienti dall'Europa del nord e dell'est, che originano, fra l'altro, la bora di Trieste. Le precipitazioni sono scarse e distribuite con irregolarità.
- Zona sudorientale e delle isole. È la più eterogenea dal punto di vista climatico. La latitudine dà a questa regione le caratteristiche di un clima subtropicale con alte temperature e notevole scarsità di precipitazioni. Solo nelle zone interne della Calabria, sull'Appennino, si registrano temperature più basse e, in inverno, abbondanti nevicate.