Le zone sismiche definiscono un mosaico di placche, in movimento relativo tra loro, delimitate da tre tipi di margini:
Margini divergenti, lungo i quali due placche si allontanano l'una dall'altra, lasciando spazio per la risalita di magma dal mantello che forma nuova crosta oceanica, per questo sono detti anche costruttivi. I margini in accrescimento, sono delimitati dalle dorsali oceaniche. L'effettiva direzione del moto relativo non è necessariamente perpendicolare a questa linea, anche se spesso lo è.
Margini convergenti, lungo i quali due placche si muovono l'una verso l'altra, provocando la subduzione di una placca sotto l'altra il piano di Wadati-Benioff, nel caso in cui almeno uno o entrambi i margini siano costituiti da litosfera oceanica (nel primo caso è la placca oceanica ad immergersi), oppure provocando la collisione delle due placche, nel caso in cui i bordi affacciati siano costituiti entrambi da litosfera continentale. I margini in consunzione, detti anche distruttivi perché si riassorbe litosfera (solo una delle due placche sprofonda), sono delimitati da fosse oceaniche o catene montuose recenti. Anche in questo caso la direzione del moto relativo non è necessariamente perpendicolare a tale linea, e in generale non lo è.
Margini trasformi, lungo i quali due placche scivolano orizzontalmente l'una rispetto all'altra, senza formazione o distruzione di litosfera, per questo si dicono anche conservativi. Siccome il movimento relativo lungo la faglia è esattamente parallelo alla direzione della faglia stessa, ne segue che le faglie trasformi sono le uniche linee che ci danno la direzione del moto relativo tra le placche.
Tipi di margine
In genere, una placca è limitata da una combinazione di margini appartenenti a queste tre categorie. Qualunque movimento lungo uno dei margini di una placca comporta come conseguenza riaggiustamenti lungo altri margini. Dove si incontrano tre placche si individuano le cosiddette giunzioni triple.
Possibili relazioni tra le placche