Il calcolo della Pasqua
La Pasqua è il cuore e il fulcro della fede cristiana e il centro dell'anno liturgico. I cattolici, durante la celebrazione della solennità dell'Epifania, ne proclamano la data e i giorni santi che da essa derivano: le Ceneri, l'Ascensione, la Pentecoste, la prima domenica di Avvento.
La Pasqua, infatti, è una festa mobile la cui data varia di anno in anno seguendo il ciclo lunare.
La data è diversa anche all'interno delle chiese cristiane perché i cattolici e i protestanti seguono il calendario gregoriano, mentre gli ortodossi e i cattolici di rito orientale usano ancora il calendario giuliano. Può capitare che si celebri nello stesso giorno (succede nel 2025), ma è sempre diversa da quella ebraica, che non viene celebrata di domenica.
Per quanto riguarda la morte di Gesù abbiamo i seguenti elementi:
- Gesù è morto quando Ponzio Pilato era procuratore della Giudea, cioè tra il 26 e il 36 d.C.
- Gesù muore durante la Pasqua ebraica che si celebra per otto giorni dalla sera del 14 di nisan (cioè il 15 perché il giorno inizia al tramonto), che può cadere in qualsiasi giorno della settimana tranne la domenica e in quell'anno capitava di sabato.
- Tutti i vangeli concordano che Gesù è morto il venerdì, poche ore prima del sabato ebraico e perciò non potevano essere espletate adeguatamente le dovute onoranze funebri.
- Secondo i sinottici (Matteo, Marco e Luca) Gesù sarebbe morto il 15 di nisan (Pasqua), mentre secondo Giovanni era il 14 di nisan (vigilia della Pasqua).
- Se la predicazione del Battista dura circa un anno e quella di Gesù, secondo Giovanni, si estende nelle tre Pasque successive, è esclusa qualsiasi data prima del 30 e dopo il 34.
- Se, invece, come indicano i sinottici, l'attività di Gesù non supera uno o due anni, la morte va collocata tra il 30 e il 33.
- Se Paolo si converte nel 34, la crocifissione deve per forza essere avvenuta prima.
Tenendo conto di questi elementi, le date possibili sono: venerdì 7 Aprile 30, venerdì 27 Aprile 31, venerdì 3 Aprile 33, anni in cui la Pasqua cadeva il sabato.
Gli studiosi propendono per la cronologia giovannea (14 nisan) - 1 nisan non può essere di venerdì e quindi il 15 nisan, giorno uguale all'1, non può essere di venerdì - perciò Gesù muore il venerdì 7 Aprile 30 (più probabile) o il 3 Aprile 33 - primo giorno di Luna piena - perché con la cronologia sinottica (15 nisan - 27 Aprile 31) il processo a Gesù si sarebbe tenuto nel giorno di Pasqua. Inoltre, Simone di Cirene stava tornando dal lavoro (Lc 23,26), quindi quel venerdì era un giorno come gli altri e non la Pasqua e i sinedriti non entrarono nel pretorio la mattina del processo per non contaminarsi e non poter mangiare l'agnello pasquale (Gv 18,28).
Per quanto riguarda l'ora, Gesù deve essere morto abbastanza presto nel pomeriggio (circa l'ora nona), visto che Giuseppe d'Arimatea ha avuto il tempo di andare da Pilato per reclamare il corpo e di comprare il telo funebre, perciò in questo caso è preferibile la cronologia sinottica rispetto a quella giovannea.
Crocifissione. Giotto 1303-5. Padova, Cappella degli Scrovegni
Il terzo giorno - non: “dopo tre giorni”, perché è rimasto nel sepolcro non più di 36 ore - Gesù è risorto.
Questo diventa il punto di partenza del movimento cristiano e il culto della Chiesa nasce dalla Pasqua per celebrare la Pasqua.
Resurrezione (
Noli me tangere
). Giotto 1303-5. Padova, Cappella degli Scrovegni
Nel primo periodo i cristiani la celebravano insieme agli ebrei, ma poi si formarono due gruppi con date diverse che continuarono fino al IV secolo.
I Quartodecimani celebravano la Pasqua nello stesso giorno di quella ebraica e cioè il quattordicesimo giorno del mese di nisan (Marzo - Aprile).
L'altro gruppo, invece, celebrava la Pasqua solo di domenica. All'inizio era la domenica dopo il 14 di nisan ma dalla fine del III secolo si cominciò a celebrarla la domenica successiva al primo plenilunio di primavera per differenziarla dalla Pasqua ebraica.
Il concilio di Nicea del 325 pose fine alla disputa e stabilì che fosse celebrata la prima domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera perciò, fissato al 21 Marzo l'equinozio di primavera (prima era al 25 Marzo), la Pasqua può capitare in una delle domeniche comprese tra il 22 Marzo e il 25 Aprile.
Per gli ortodossi, invece, può andare dal 4 Aprile all'8 Maggio.
In altre parole, per conoscere la data della Pasqua si fa riferimento a due fenomeni: l'equinozio di primavera e le fasi lunari.
- Si parte dall'equinozio di primavera che il concilio di Nicea ha fissato il 21 Marzo, ma che in realtà varia ogni anno, comunque tra il 19 e il 21 Marzo, e per questo la data potrebbe essere diversa se si applicassero i dati astronomici e, infatti, nel 2038 si celebra il 25 Aprile mentre con i calcoli astronomici sarebbe il 28 Marzo. Rispetto alle date degli almanacchi astronomici ci può essere una differenza di uno, due o anche tre giorni.
- Si guarda quando si ha la prima Luna piena dopo l'equinozio.
- La prima domenica successiva al giorno di Luna piena è la Pasqua.
In realtà non si fanno osservazione di tipo visivo, ma si procede con un calcolo matematico attraverso uno dei tanti metodi che, per non appesantire il discorso, saltiamo.
Inseriamo invece uno script che calcola automaticamente la Pasqua cattolica e ortodossa.
Il Natale
Sulla data di nascita di Gesù, fissata 7 giorni prima dell'anno 1 d.C. (A.D. VIII KAL. IAN.), cioè il 25 Dicembre dell'1 a.C., non abbiamo elementi certi.
Accettando come storica l'indicazione del vangelo secondo Matteo 2,1: «Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode», poiché questo re è morto probabilmente nel 4 a.C. (750 di Roma), Gesù deve necessariamente essere nato prima: Cristo sarebbe nato almeno 4 anni prima di Cristo! A questi andrebbero aggiunti due anni se si accetta la versione di Matteo, secondo cui Erode ordinò la strage dei bambini sotto i due anni (2,1-16) e in più c'è l'anno 0 mancante, arrivando alla data di nascita di 7 anni a.C. e, come se non bastasse, c'è la versione del vangelo secondo Luca dove, nei versetti 2,1-2, afferma che Gesù e nato durante il censimento del Governatore della Siria Quirinio, cioè nel 6 - 7 d.C. (a meno che il censimento non sia iniziato prima o che ce ne sia stato più di uno*).
Se, infine, si considera la “stella” dei Magi come l'allineamento di Giove con Saturno, questo evento si è verificato tre volte nel 7 a.C.
* Quirinio è in Siria tra il 10 e il 7 a.C. e in questo periodo potrebbe essere stato fatto un censimento.
I calcoli di Dionigi il Piccolo perciò sono ritenuti errati dalla gran parte degli studiosi. Non è però questo un problema per lui, che aveva solo lo scopo di far funzionare il calendario secondo i desideri del papa, cioè applicare le indicazioni di Nicea.
Gli studi di Michele Loconsole (docente di religione cattolica) e di don Giorgio Fedalto hanno però recentemente ipotizzato che Erode sia morto più tardi, perciò Dionigi potrebbe non avere sbagliato, sempre però accettando come fatto storico la frase di Matteo. Questo tuttavia contrasta con le informazioni date da Giuseppe Flavio, secondo cui il 13 marzo del 4 a.C. ci fu un'eclissi di Luna e che Erode è morto dopo questa e prima della Pasqua successiva.
Tra gli altri aspetti che non tornano, citiamo per esempio i pastori, che portano le greggi sulle alture di Betlemme e pernottano all'aperto alla fine di Dicembre (Lc 2,8-20). Nei mesi invernali, però, a Betlemme la temperatura scende anche sotto zero.
Di fronte alle poche e contraddittorie informazioni disponibili, quali scegliere? Perché scartare un dato piuttosto di un altro? Oppure si piegano in modo da farli corrispondere a un'ipotesi preconcetta?
Se non ci siano elementi sufficienti per suffragare la data tradizionale di nascita, pare un po' eccessivo il titolo di un articolo di Vittorio Messori (9 Luglio 2003): «Gesù nacque davvero quel 25 Dicembre».
Senza entrare nel dettaglio, possiamo dire che la primitiva comunità cristiana non sentiva l'esigenza di celebrare la natività che, liturgicamente, si affaccia solo nel IV secolo. La prima notizia si ha in un documento del 336.
Le origini di questa data sono molteplici.
Innanzitutto un'antica tradizione, citata anche da Sant'Agostino, vuole che Gesù sia stato concepito nello stesso giorno e mese in cui sarebbe morto, cioè il 25 Marzo e da qui la nascita il 25 Dicembre.
Molti studiosi ritengono che il 25 Dicembre sia stato scelto in sostituzione della festa pagana del Sol Invictus (Sole Vittorioso) quando i giorni, dopo il solstizio invernale, cominciavano ad allungarsi. Alla nascita del Sole, perciò si sostituì la nascita del vero Sole, Cristo, dopo la lunga notte del peccato. Con l'associazione di Gesù al Sole si fa contestualmente memoria della Pasqua ogni domenica, Dies Solis/Dies Dominicus.
Un altro fattore deriva dal tentativo di opporsi alle eresie che si stavano affermando in quel periodo, che negavano la natura umana e divina di Cristo, tra loro distinte in un'unica persona. Con l'istituzione del Natale in Occidente e dell'Epifania in Oriente si confermavano così i punti fondamentali della fede cristiana.
Natività di Gesù. Giotto 1303-5. Padova, Cappella degli Scrovegni
Altre date cristianizzate
Oltre alla già citata festa del solstizio d'inverno il 25 dicembre, che diventa il Natale, il giorno della nascita di Osiride il 6 gennaio diventa l'Epifania, la festa di Romolo e Remo il 29 giugno si trasforma nella festa dei santi Pietro e Paolo.
Ci sono anche numerosi santi, derivanti da celebrazioni pagane, che sono passate nel calendario cattolico. Ne citiamo qualcuno.
Sant’Ermete (30 dicembre) e san Nicanore (28 luglio) riprendono le feste in onore di Hermes (Mercurio) e Nican (il Sole).
Apollo era adorato sotto il nome di Ephoïbios: questa festa è mantenuta sotto i nomi di sant’Efebo o Efisio (15 gennaio). Bacco era festeggiato con la festa di Dionysios, seguita il giorno successivo da una festa in onore di Demetrius ed entrambi si trovano alle medesime date nel calendario cristiano come quelli di due santi: san Dionigi (8 aprile) e san Demetrio (9 aprile).
La festa di Cerere la bionda (Flava) è diventata quella di santa Flavia (7 maggio).
La forma del saluto perpetua felicitas, fece nascere due sante: Perpetua e Felicita.
Pregare e dare (rogare e donare) divennero san Donaziano e san Rogaziano, la cui festa si celebra lo stesso giorno (24 maggio).
Dove non si cristianizzarono le forme pagane, alcuni santi sono invocati col nome stesso le virtù curative degli antichi idoli: san Gottardo per la gotta; san Latino per le malattie del latte; san Bovo per le malattie bovine, ecc.
Il tentativo liturgico di cristianizzare certe date e feste pagane risulta un'arma a doppio taglio perché, favorendo la pratica cristiana in un giorno già festivo nella tradizione pagana, consentiva il mantenere un'aura sacra sulle memoria di divinità o personaggi pagani. In alcuni casi si creava un vero e proprio miscuglio tra credenze cristiane e pratiche pagane.