Il vento modella il territorio in modo simile alle acque superficiali: erode, trasporta e sedimenta. La sua azione, tuttavia, è diversa da quella del fiume per i seguenti motivi:
- il vento ha una densità inferiore a quella dell'acqua perciò trasporta particelle di peso minore;
- la sua azione è discontinua perché soffia spesso solo in determinati periodi e determinate direzioni;
- il vento può diffondersi su vaste aree mentre il fiume è obbligato a seguire uno stretto percorso.
- Il modellamento interessa tutte le terre emerse, ma ma agisce in modo differenziato nelle diverse regioni. I suoi effetti sono meno evidenti nelle zone temperate per la difficoltà di sollevare e trasportare anche i materiali più fini, appesantiti dall'acqua e protetti dall'abbondante vegetazione. L'azione più efficace si ha nelle zone di alta montagna e soprattutto nelle regioni desertiche dove manca la vegetazione, le piogge sono scarse e i detriti sono privi di umidità e quindi più leggeri.
Erosione
L'azione di erosione e trasporto operata dal vento si chiama deflazione. Si tratta di un processo selettivo perché il vento può disgregare direttamente solo le rocce più tenere, formando delle nicchie di disfacimento, mentre le rocce compatte non vengono intaccate; in esse però è possibile l'asporto di materiali già disgregati in particolare dal termoclastismo. Le particelle a granulometria fine, come sabbie e silt (non le argille perché l'acqua che trattengono mantiene la coesione del sedimento), vengono sollevate e trasportate, mentre le ghiaie, troppo pesanti, restano al suolo e lo proteggono da ulteriore erosione formando, il pavimento del deserto, una distesa di ghiaia di spessore variabile.
La corrasione è il processo di smerigliatura, levigatura ed erosione di rocce compatte e materiali a granulometria grossolana quando il vento lancia contro di essi particelle di sabbia quarzosa. In pratica, si comporta come l'acqua e il ghiaccio, che erodono grazie al carico solido, in particolare la silice, minerale molto duro con un'alta capacità abrasiva ma pesante, perciò la sua azione si esercita vicino al suolo. Tale azione può produrre particolari strutture a forma a fungo. Cambiando spesso direzione, il vento si insinua in ogni fessura originando fori, archi - se la corrasione agisce sui due lati di un rilievo roccioso - , nicchie e alveoli - con l'azione combinata di deflazione e corrasione - o anche grotte.
La roccia dell'orso in Sardegna, arco e struttura a fungo
Trasporto
La capacità di trasporto del vento dipende dalla sua velocità e dalle dimensioni delle particelle e avviene con una classazione simile a quella dei fiumi. Ghiaia e ciottoli pesanti sono trasportati per trascinamento, rotolamento e saltazione, mentre silt, ceneri e sabbie molto fini, sono trasportati in sospensione nell'aria; la sabbia è sollevata fino a un massimo di 2 m, mentre il silt e l'argilla possono arrivare a 3 km. Durante le tempeste possono rimanere sospese per molto tempo e portate anche a grande distanza dal luogo di origine per poi ricadere sotto forma di piogge o nevi rosse, a causa della presenza di polveri del deserto, ricche di ossidi e idrossidi di ferro.
Trasporto tramite il vento
Sedimentazione
Quando la velocità e l'energia del vento diminuiscono, le polveri e le sabbie si depositano in lamine sottili a stratificazione incrociata per le variazioni di velocità e direzione del vento, creando forme di accumulo dette depositi eolici.
Le forme più tipiche di deposito eolico sono le dune, rilievi di sabbia alte da qualche metro a un centinaio di metri, comuni nei deserti e lungo le coste sabbiose battute da un vento persistente. Si formano quando il vento, incontrando un ostacolo - una roccia o dei cespugli - subisce un rallentamento che provoca la deposizione delle particelle più pesanti. In questo modo, l'ostacolo diventa più grande e accelera la formazione della duna.
Le dune costituiscono una barriera morfologica a un’eventuale ingressione marina. Alcune possono avere al loro interno una falda di acqua dolce che è in grado di contrastare la penetrazione dell’acqua di mare nel sottosuolo. Rappresentano anche un rifugio per molte specie di animali.
In base alla direzione del vento le dune assumono poi forme molto diverse (si veda lo schema più sotto).
Duna stabile
Le dune spesso si spostano secondo la direzione del vento (dune mobili) perché si verifica l'erosione del lato sopravento e la caduta di sabbia per gravità in quello sottovento, di conseguenza hanno una struttura asimmetrica. Sulla duna può formarsi una copertura vegetale oppure le sabbie possono cementarsi; in questo caso il movimento cessa e abbiamo le dune stabili.
Particelle siltose prelevate da aree da poco abbandonate dai ghiacciai possono accumularsi in steppe e praterie periglaciali, formando depositi di colore giallo, rosso o bruno con granuli spigolosi e poco cementati, porosi, privi di stratificazione, chiamati loess. In Italia, piccoli depositi di loess si trovano nelle Prealpi occidentali e nell'Appennino Emiliano.
Spostamento di una duna
Schema dei tipi di dune: A. barcana - B. parabolica - C. barcanoide - D. trasversale - E. longitudinale - F. stellata
Esempi di dune
I deserti
Le forme eoliche sopra descritte sono ben evidenti nei deserti, luoghi dove prevale la degradazione fisica mentre l'alterazione chimica è poco rilevante, per cui si presenta morfologicamente accidentati.
Nelle aree dove sono preponderanti i depositi eolici troviamo i deserti sabbiosi (erg), mentre se prevale l'erosione abbiamo i deserti ciottolosi (serir) e i deserti rocciosi (hammada), che rappresentano forme residuali di deflazione. I tipici deserti sabbiosi con le dune sono solo una minima parte delle aree aride, gran parte è invece formata da rilievi rocciosi, altopiani e vallate, ma in tutti la vegetazione è scarsa e rada, le escursioni termiche accentuate, le precipitazioni saltuarie.
Le piogge occasionali sono spesso violente e possono portare alla formazione di corsi d'acqua effimeri (uadi) che scorrono liberamente sui detriti privi di vegetazione. Le acque meteoriche evaporano rapidamente o penetrano nel sottosuolo, andando a rifornire le falde poco profonde e permettendo la formazione delle oasi.
Per quanto riguarda la temperatura, esistono deserti caldi, localizzati nelle fasce tropicali, con temperature medie levate e forte escursione termica giornaliera, e deserti freddi, che si trovano alle alte latitudini sui versanti sottovento delle catene montuose e hanno forti escursioni termiche annue con temperature invernali molto rigide.
Tipi di deserto: erg - serir - hammada